Progetto per la prevenzione degli incidenti stradali, rivolto agli studenti degli istituti superiori.
Il Centauro figura mitologica mezzo uomo e mezzo cavallo, che identifica lo spirito libero e selvaggio, in esso si identificano anche i motociclisti puri, coloro che amano andare in moto rispettosi della natura e della libertà.
Il Centauro, colui che ama il contatto con la natura e confrontarsi sempre con gli elementi naturali, con quell’equilibrio instabile che è l’andare in moto, con sensazioni forti con continue scariche di adrenalina, dimostrare l’abilità di stare in sella ma soprattutto il piacere di libertà che da l’andare in moto.
Vorremmo promuovere la cultura del centauro negli istituti superiori ed infondere nei giovani, attraverso la conoscenza del mezzo meccanico, la guida sicura, dell’uso attento e corretto delle protezioni del corpo quali: caschi, paraschiena, calzature, guanti e dei nuovissimi giubbini airbag,ultimo ritrovato, che in caso di caduta si gonfia istantaneamente, proteggendo il tronco e colonna vertebrale, evitando così gravi danni alla spina dorsale e irreversibili paralisi agli arti.
Secondo i dati ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), in Italia nel 2018 sono avvenuti 172.553 incidenti stradali con lesioni alle persone, ci sono stati 242.921 feriti di cui circa 22.000 disabili gravi con un enorme costo socio-sanitario inoltre, uno enorme costo umano per lo stravolgimento di chi resterà disabile a vita.
A causa degli incidenti stradali sono morte 3.334, di cui 629 giovani tra i 15 e 29 anni, gli scuteristi e motociclisti morti sono stati 795, ma il dato è incompleto, perché no fà riferimento ai decessi in ospedale e post-ospedaliero a causa dei traumi e dei postumi subiti, possiamo ipotizzare che il numero delle vittime si raddoppia raggiungendo i 6.000 decessi.
Dietro questi numeri così freddi vi sono drammi familiari insanabili. Famiglie allo sbando per la perdita prematura del loro congiunto e spesso anche l’unica fonte di reddito, quando a morire è il capo famiglia;
La mia personale esperienza di ex-centauro passato dalle due a motore alle “quattro ruote elettriche”a causa di un incidente stradale avvenuto 32 anni fa, mi ha insegnato che anche una banale scivolata a bassa velocità può essere nefasta, un urto contro un ostacolo fisso (asfalto, marciapiedi, pali, auto ecc.) per il corpo umano senza una adeguata protezione può causare un’invalidità permanente se non addirittura la morte, così, un semplice giro in moto si può trasformare in un eventodrammatico ed irreversibile,che segnerà negativamente ed inesorabilmente una giovane vita ed i suoi familiari.
La città è come una giungla (fatta di cemento ed asfalto) e per tale motivo bisogna imparare a muoversi all’interno di essa per evitare tutte le situazioni di pericolo, la strada è come un libro e deve essere letta, ha il suo codice fatta di regole e segnali, per evitare situazioni pericolose bisogna saper leggere ed interpretare questo codice.
Quasi tutti i giovani di oggi hanno esperienza di guida su ciclomotori o motocicli o come passeggero, proprio per la loro giovane età si sentono invincibili ed invulnerabili, sfidando continuamente ed incoscientemente la sorte in questa giungla di asfalto e cemento.
Lo scopo fondamentale del Progetto, attraverso incontri da tenersi nelle scuole superiori, è ridurre le inutili morti e/o invalidità temporanee o quelle permanenti e irreversibili (amputazione degli arti, paralisi degli arti inferiori e/o superiori, danni celebrali) dei giovani motociclisti, infondendo in assi la consapevolezza della preziosità ed unicità della vita.
Il Progetto didattico, innovativo e dinamico per informare/formare la cultura del centauro nei ragazzi. Formando una disciplina stradale adeguata, attraverso il rispetto delle regole, infondere nei ragazzi la cultura della sicurezza personale, dell’uso corretto e la necessità di indossare il casco ed accessori di sicurezza per la protezione del corpo quali: paraschiena “per evitare le paralisi agli arti inferiori” calzature, guanti ed incentivare l’uso di giubbotti airbag ecc.
Vorremmo portare all’interno delle scuole i Piloti campani che si cimentano nelle varie categorie e discipline motociclistiche, in modo che, i ragazzi si possano confrontare con essi, ed apprendere così gli elementi salienti per guidare in pista, vorremmo incentivare i ragazzi a frequentare le piste, dove possano correre in piena sicurezza, prendere conoscenza del mezzo meccanico e coscienza dei loro limiti personali, per aumentare la consapevolezza dei pericoli che si corrono nella città piena di ostacoli, aumentando così la loro sicurezza stradale.