Installazione Percorsi Loges

Note per una efficace progettazione ed installazione dei Percorsi tattili e dei segnali per non vedenti ed ipovedenti (D.P.R. 503/96 e Legge 104/92). 

Allo scopo di agevolare il compito dei tecnici chiamati ad ottemperare alla normativa vigente in tema di eliminazione delle barriere percettive e per evitare gli interventi correttivi di alcuni percorsi tattili che si sono resi necessari a causa di errate interpretazioni delle esigenze di orientamento e di sicurezza dei minorati della vista, si ritiene opportuno portare a conoscenza degli interessati le precisazioni seguenti.

– E’ particolarmente rilevante il tipo di materiale con cui vengono realizzate le piastre tattili. 

Per gli esterni quelli più idonei, sia sotto il profilo tecnico che per essere meglio percepibili con il senso plantare e che consentono un uso migliore del bastone bianco sono il granito-grès e la pietra naturale. 

Il granito-gres fornisce una risposta acustica ben diversa rispetto all’intorno, sia sotto le scarpe che con la punta del bastone bianco. 

Un discorso a parte merita la realizzazione dei segnali e dei percorsi tattili in pietra naturale, soprattutto in pietra lavica, ottenuti fresando le lastre con macchinari di alta precisione, secondo il profilo e le esatte misure dei codici del linguaggio LOGES. Tali lastre, infatti, purché siano realizzate con le caratteristiche di riconoscibilità dei bordi e di scorrevolezza dei canaletti, hanno il grosso vantaggio di essere praticamente indistruttibili e di poter essere utilizzate anche per risolvere il gravissimo problema degli attraversamenti pedonali molto lunghi, dato che possono sopportare tranquillamente il passaggio di qualsiasi tipo di mezzo di trasporto.

Recentemente il linguaggio Loges viene prodotto anche in un materiale gommoso appositamente studiato e collaudato per esterni che ha il vantaggio di una ottima riconoscibilità e differenziazione rispetto all’intorno e di non presentare interruzioni anche per una dozzina di metri e quindi di assicurare una perfetta scorrevolezza alla punta del bastone bianco. Usando un particolare collante, la sua tenuta è assicurata anche sull’asfalto.  

Gli altri tipi di materiali per esterni risultano invece poco distinguibili, soprattutto quando l’intorno non è perfettamente liscio; sono poi del tutto non intercettabili quando l’intorno è costituito da materiale cementizio. 

Pessimi risultati hanno dato i massetti di cemento autobloccanti, assolutamente da non impiegare, sia per l’impossibilità di uno scorrimento agevole del bastone, sia per la non distinguibilità dall’intorno, e sia infine per il rapido logorio degli spigoli.

Per gli interni, La gomma è ottimale insieme al grès, anche per la possibilità che essa offre di essere incollata sul pavimento già esistente e di consentire anche successive modifiche al tracciato previsto; per la durevolezza dell’incollaggio è però necessario che il pavimento sottostante sia perfettamente liscio e non presenti discontinuità. 

Poiché la percepibilità e la riconoscibilità dei segnali e dei percorsi tattili sono i requisiti fondamentali per la loro efficacia, è ovvio che in mancanza di essi l’installazione diventa del tutto inutile o addirittura dannosa, a causa dell’ingannevole affidamento che la sua annunciata esistenza crea nel disabile visivo. 

– In presenza di vincoli di carattere estetico o imposti dalle competenti autorità è possibile rinunciare al contrasto di tonalità, o più esattamente di luminanza, fra i segnali tattili e l’intorno, che sarebbe necessario per renderli fruibili dagli ipovedenti.

– Quando l’intorno sia costituito da asfalto, è necessario che questo sia il più possibile piano e liscio, evitando una sua eccessiva granulosità, allo scopo di differenziare meglio il percorso tattile dall’intorno. Andrebbe del tutto evitato l’accostamento del percorso tattile con pavimentazioni ad autobloccanti, sampietrini o altri tipi di selciato discontinuo, che presentano il rischio di confondere la percezione tattile del non vedente. 

In questi casi il percorso tattile dovrebbe essere affiancato sui due lati da una striscia di pavimentazione liscia di una trentina di centimetri di larghezza. Tale insieme verrebbe a costituire un sentiero largo circa 120 cm, utile anche ad agevolare i movimenti delle sedie a ruote, evitando vibrazioni talora dannose per la colonna vertebrale dei disabili motori. 

– Particolare attenzione deve essere messa nella posa delle piastre, in modo da assicurare la loro perfetta complanarità e l’assenza di fughe tra una piastra e l’altra, onde evitare inciampi alla punta del bastone bianco. Ciò deve essere oggetto di apposita prescrizione del capitolato. 

– Nella progettazione dello scavo e del massetto bisogna tenere presente che, a lavoro ultimato, i cordoli delle piastrelle del codice rettilineo devono sporgere della loro altezza (2 mm) rispetto alla superficie circostante , in modo da consentire una più facile intercettazione del segnale da parte del cieco; ciò equivale a dire che il fondo dei canaletti che formano il codice rettilineo deve trovarsi allo stesso livello della superficie dell’intorno, e non più in basso di essa, onde evitare il ristagno dell’acqua e della sporcizia dentro i canaletti. 

– In particolare, l’incollaggio delle piastrelle in granito-grès deve avvenire in condizioni meteorologiche asciutte e su una base ben preparata. 

Il massetto sottostante deve essere il più solido e rigido possibile e, se il luogo non presenta pendenze, deve essere ricoperto da uno strato di autolivellante. Il collante speciale deve formare uno strato continuo e non troppo sottile e deve essere applicato sia sul massetto che sulla faccia inferiore delle piastrelle, riempiendone le parti vuote. 

Bisogna infatti evitare che restino spazi vuoti fra il massetto e le piastrelle. E’ molto utile l’impiego di adesivi cementizi autobagnanti tipo Planobond o Adesilex P4. 

Nelle sei ore successive all’incollaggio le piastrelle vanno protette dalla pioggia e, per almeno dodici ore, dal passaggio di persone. Anche temperature del pavimento superiori a 50 gradi o prossime allo zero possono compromettere un buon incollaggio. 

– Data la peculiarità dell’ausilio tattile e la necessità di progettarlo in funzione delle particolari condizioni in cui avviene la deambulazione di un disabile visivo e degli indizi acustici offerti da ciascun diverso luogo, è veramente opportuno, e in molti casi addirittura necessario, che la progettazione sia seguita dai nostri tecnici, così come sarebbe opportuno che la posa dei materiali fosse seguita personalmente dal direttore dei lavori.

Superabile si rivolge a tutti gli utenti che hanno bisogno di informazioni sulle norme, progettazione, agevolazioni fiscali per l’eliminazioni delle barriere architettoniche o sensoriali.

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