Criteri Generali per la progettazione del percorso guida

2.1 Requisiti del percorso guida

2.2 Scelta cromatica

2.3 Posa in opera

2.4 I materiali utilizzabili

2.1 Requisiti del percorso guida

Tenendo presenti le modalità di deambulazione dei disabili visivi, sono state definite le caratteristiche essenziali che deve presentare un sistema di guida costituito da pavimentazione speciale, che è l’unico utilizzato nei vari Paesi veramente in grado di garantire l’autonomia completa e la sicurezza negli spostamenti dei minorati della vista, non vedenti ed ipovedenti.

Tali caratteristiche si possono riassumere come segue:

a) i codici impiegati devono essere idonei per rilievo e per forma ad essere facilmente percepiti e riconosciuti mediante il senso cinestesico e quello tattile plantare; ad esempio, nel caso del segnale di direzione rettilinea, nel momento stesso in cui si appoggia il piede per terra, si deve poter avere la conferma che esso è orientato secondo l’asse del percorso;

b) i codici debbono essere intuitivi e di significato univoco; deve essere sufficiente una preventiva informazione di carattere generico per consentire all’utilizzatore di seguire il percorso tattile e riceverne i messaggi elementari;

c) le forme e gli spessori di tutti i codici debbono essere tali da garantire l’utilizzabilità del percorso-guida sia mediante il senso cinestesico e tattile plantare che con l’uso del bastone bianco; infatti alcuni ciechi e quasi tutti gli ipovedenti non usano il bastone, mentre, al contrario, in alcuni casi, esso costituisce il solo mezzo di contatto cognitivo con il pavimento, come quando si indossano scarpe con una suola molto spessa;

d) il codice di Arresto/pericolo deve essere riconoscibile immediatamente e senza possibilità di errori; tale requisito si dimostra utilissimo anche a favore di persone normovedenti distratte o con capacità visive momentaneamente ridotte;

e) i caratteri fondamentali dei codici devono essere conformi, ove possibile, ai principi già internazionalmente condivisi, al fine di assicurarne la corretta comprensione anche da parte di utilizzatori stranieri; la generalità e l’uniformità sono infatti requisiti essenziali di ogni sistema di comunicazione per simboli; fin quando un sistema non ha raggiunto un buon grado di diffusione, sono peraltro possibili quelle modifiche e perfezionamenti che vengono apportati sulla base delle pregresse esperienze, proprio per supplire alle deficienze riscontrate;

f) un sistema di guida e sicurezza, per essere affidabile e certo nella sua fruibilità da parte di tutti i disabili visivi, non deve essere soggetto a guasti o interruzioni del servizio e non deve dipendere dal possesso o meno di particolari apparecchi per poterlo utilizzare, così come invece avviene per i cosiddetti sistemi elettronici di guida.

Per i motivi sopra esposti sono stati progettati elementi con profili particolari, appositamente studiati per rispondere ai requisiti di cui sopra e  non è consigliabile l’utilizzazione di materiali di comune impiego, i quali non posseggono alcuna delle caratteristiche richieste.Inoltre, proprio per il fatto che essi sono diffusamente impiegati per la normale pavimentazione, il cieco non potrà mai essere sicuro che in un certo punto essi siano stati installati specificamente per fornirgli un’informazione o un’indicazione di percorso e non sarà quindi indotto a seguirla.

2.2 Scelta cromatica

Dove possibile, i colori dovrebbero essere scelti per offrire un contrasto di luminanza chiaramente percepibile dagli ipovedenti, sia fra il percorso e l’intorno, sia fra i vari codici che compongono il percorso-guida. Per rendersi conto empiricamente della presenza o meno di un buon contrasto di luminanza, si può fare una fotocopia in bianco e nero dei diversi campioni colorati e accertarsi che vi sia una notevole differenza nei diversi toni di grigio risultanti.

Esempi di contrasti ottimali:- intorno grigio asfalto: percorso guida con indicazione rettilinea  in giallo con inserti di elementi neri/grigi o rossi; – intorno beige chiaro, grigio perla o bianco: percorso con indicazione rettilinea in nero/grigio marrone o rosso, con inserti bianchi, gialli o grigi chiari;- intorno nero: percorso con indicazione rettilinea gialla, bianca o grigio perla, con inserti in rosso, nero, grigio scuro;- intorno blu, rosso, marrone o verde scuro: percorso con indicazione rettilinea in giallo, bianco, color corda  o grigio chiarissimo ed inserti nei colori dell’intorno;- intorno celeste chiaro o verde chiaro: percorso con indicazione rettilinea grigio scuro, nero, marrone, blu, verde scuro, rosso ed inserti simili all’intorno oppure bianchi, grigi chiarissimi o gialli.

Se ciò non fosse possibile a causa di divieti connessi con la situazione ambientale, gli ipovedenti potranno seguire  il percorso mediante il senso tattile plantare e/o mediante il bastone bianco, limitatamente a quei pochi che lo utilizzano.

2.3 Posa in opera

La posa in opera delle piastre che recano i codici tattili deve essere molto accurata, onde assicurare una buona complanarità delle superfici dei vari elementi e una continuità dei canaletti, nei quali si inserisce la punta del bastone bianco, e ciò anche quando si incontra il  codice di Svolta ad “L”.

Si devono assolutamente evitare le fughe tra una piastra e l’altra, che ostacolerebbero lo scivolamento della punta del bastone bianco.

La pavimentazione immediatamente contigua ai segnali o percorsi tattili deve essere il più possibile liscia e piana; se è costituita da asfalto, questo deve essere a grana molto sottile.

Andrebbe del tutto evitato l’accostamento del percorso tattile con pavimentazioni ad autobloccanti, sampietrini o altri tipi di selciato discontinuo, che presentano il rischio di confondere la percezione tattile del non vedente. In questi casi il percorso tattile dovrebbe essere affiancato sui due lati da una striscia di pavimentazione liscia.

Tale insieme verrebbe a costituire un sentiero utile anche ad agevolare i movimenti delle sedie a ruote, evitando vibrazioni talora dannose per la colonna vertebrale dei disabili motori.

Tutto ciò deve essere oggetto di apposita prescrizione del capitolato.Nella progettazione dello scavo e del massetto bisogna tenere presente che, a lavoro ultimato, i cordoli delle piastrelle del codice rettilineo devono sporgere della loro altezza (2mm) rispetto alla superficie circostante, in modo da consentire una più facile intercettazione del segnale da parte del cieco; ciò equivale a dire che il fondo dei canaletti che formano il codice rettilineo deve trovarsi allo stesso livello della superficie dell’intorno, e non più in basso di essa, onde evitare il ristagno dell’acqua e della sporcizia dentro i canaletti. In particolare, l’incollaggio delle piastrelle in granito-grès deve avvenire in condizioni meteorologiche asciutte e su una base ben preparata.Il massetto sottostante deve essere il più solido e rigido possibile e deve essere ricoperto da uno strato di autolivellante.

Il collante speciale deve formare uno strato continuo e non troppo sottile e deve essere applicato sia sul massetto che sulla faccia inferiore delle piastrelle. Nelle sei ore successive all’incollaggio le piastrelle vanno protette dalla pioggia e, per almeno dodici ore, dal passaggio di persone.

Anche temperature del pavimento superiori a 50 gradi o prossime allo zero possono compromettere un buon incollaggio.

Mentre la versione in grès,  in pietra naturale o in altro materiale rigido deve necessariamente essere inserita nel pavimento in modo da sporgere da esso soltanto dei 2 mm. che costituiscono il segnale tattile vero e proprio, la versione in gomma può sia essere inserita in apposita traccia, ottenuta anche tagliando una pavimentazione in gomma preesistente, sia applicata mediante incollaggio su una superficie diversa (marmo, granito, ecc.), purché perfettamente liscia, continua e pulita.

Quando ciò è possibile, la soluzione dell’inserimento è ovviamente da preferire; tuttavia non esistono controindicazioni all’incollaggio al di sopra di un pavimento esistente, sia perché lo spessore delle piastre in gomma è molto limitato e tale da non presentare problemi per chi deve attraversare il percorso, sia perché gli adesivi moderni garantiscono una tenuta ottima e persistente a patto che la posa in opera sia particolarmente accurata e che per la pulizia si adottino i sistemi suggeriti dalle ditte produttrici dei materiali.

Nel caso di pavimenti interni di valore storico o artistico e quindi soggetti a vincolo, l’incollaggio delle piastre in gomma mediante adesivi non invasivi costituisce proprio il sistema idoneo a contemperare le esigenze dei disabili legislativamente tutelate e quelle conservative.

2.4 I materiali utilizzabili

Il sistema LOGES è prodotto da varie ditte autorizzate in diversi materiali:

  • La gomma è da preferire per gli interni, anche per la possibilità di incollarla su pavimenti esistenti invece di incassarla in apposite tracce e per la facilità con cui possono essere apportate modifiche al percorso. Recentemente il linguaggio Loges viene prodotto anche in un materiale gommoso appositamente studiato e collaudato per esterni che ha il vantaggio di una ottima riconoscibilità e differenziazione rispetto all’intorno e di non presentare interruzioni anche per una dozzina di metri e quindi di assicurare una perfetta scorrevolezza alla punta del bastone bianco. Usando un particolare collante, la sua tenuta è assicurata anche sull’asfalto.
  • Il granito-grès può essere installato sia negli interni che negli esterni; è particolarmente apprezzabile per la scorrevolezza che presenta alla punta del bastone, quando si usino i canaletti come binario direzionale; risulta inoltre molto ben percepibile sotto i piedi e facilmente distinguibile dall’ intorno, soprattutto quando questo è costituito da asfalto, cemento o pietra.
  • Le piastre in materiali  lapidei ricostituiti sono, da tenersi presenti in particolari situazioni, anche per la possibilità che esse hanno di imitare alcuni tipi di pietra. Tuttavia, la loro minore resistenza all’usura e soprattutto l’arrotondamento degli spigoli che esse subiscono, costituiscono il loro limite.Particolarmente interessante è la realizzazione dei segnali e dei percorsi tattili in pietra naturale,  soprattutto in pietra lavica, ottenuti fresando le lastre con macchinari di alta precisione, secondo il profilo e le esatte misure dei codici del linguaggio LOGES. Tali lastre, infatti purchè siano realizzate con le caratteristiche di riconoscibilità dei bordi e di scorrevolezza dei canaletti, hanno il grosso vantaggio di essere praticamente indistruttibili e di poter essere utilizzate anche per risolvere il gravissimo problema degli attraversamenti pedonali molto lunghi, dato che possono sopportare tranquillamente il passaggio di qualsiasi tipo di mezzo di trasporto. Anche per questo tipo di materiale la sezione dei canaletti del codice rettilineo deve essere trapezoidale e non rettangolare e il lato esterno delle  piastre deve essere smussato per raccordarsi meglio con la pavimentazione adiacente, dato che i cordoli devono emergere per i loro 2mm, mentre il fondo dei canaletti deve essere allo stesso livello della pavimentazione circostante per evitare il ristagno di acqua e terriccio al loro interno. Conseguentemente non è corretta e non porta a risultati positivi la fresatura di una pavimentazione già esistente: oltre agli inconvenienti già accennati, i cordoli non risulterebbero ben percepibili, dato che non sporgerebbero dei 2mm. previsti rispetto all’intorno.
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